Amministrazione per le Attività Assistenziali Italiane e Internazionali

Ufficio provinciale dell’amministrazione degli aiuti internazionali di Ravenna
Amministrazione per le Attività Assistenziali Italiane e Internazionali
(1945-1977)

53 buste e 32 registri

Inv., n. 126

 

A cura di Feliciana Manicone, 2017

 

Introduzione storica

(Estratto dalla Tesi n. 67 di Feliciana Manicone)

L’Italia uscì fortemente devastata dalla fine della II guerra Mondiale, per cercare di ristabilire una situazione sopportabile per la popolazione e per avviare una ripresa economica del territorio, forti furono gli aiuti a livello internazionale, infatti si vennero a creare rapporti di cooperazione tra le nazioni vincitrici e quelle sconfitte.

Con un accordo stipulato in Roma l’8 marzo 1945 tra il Governo Italiano e l’United Nations Relief and Rehabilitation Administration “U.N.R.R.A.” (Amministrazione delle Nazioni Unite per l’assistenza e la riabilitazione), gli Stati Uniti d’America decisero di intraprendere un percorso di prima assistenza al nostro Paese; l’accordo successivamente venne approvato con il Decreto legislativo luogotenenziale 9 marzo 1945, n. 79. Infine, attraverso il Decreto legislativo luogotenenziale del 14 aprile 1945, n. 147, avveniva la costituzione della Delegazione del Governo italiano presso la Missione italiana dell’U.N.R.R.A, questa faceva da tramite tra la Missione Italiana UNRRA e le Amministrazioni pubbliche italiane.

La Delegazione per l’adempimento dei compiti ad essa demandati dall’accordo si avvaleva di appositi uffici di collegamento, di gestione, di controllo e di segreteria, da istituire tanto presso gli uffici della Missione italiana dell’U.N.R.R.A. quanto presso pubbliche Amministrazioni italiane.

Nel 1947 UNRRA cessò le sue attività in Italia, ma gli aiuti non cessarono, infatti con il Decreto legislativo del capo provvisorio dello stato 9 settembre 1947, n. 1004, venne approvato l’Accordo, concluso a Roma il 4 luglio 1947, con il Governo degli Stati Uniti d’America per il programma assistenziale statunitense per l’estero.

Dal decreto, inoltre si evince che la Delegazione deteneva l’esenzione da qualsiasi tributo sia verso lo Stato sia verso gli Enti locali; il personale che viaggiava per motivi di servizio usufruiva del trasporto gratuito sulle linee ferroviarie e in casi da stabilirsi, anche marittime, automobilistiche ed aeree.

Il 19 settembre 1947 con il decreto legislativo del capo provvisorio dello stato n. 1006, si modificò la denominazione della Delegazione del Governo italiano per i rapporti con l’U.N.R.R.A. in Amministrazione per gli Aiuti Internazionali (A.A.I.) presso la Presidenza del Consiglio.

L’Amministrazione, controllava l’attuazione dell’accordo relativo agli aiuti dagli Stati Uniti d’America, gestiva e curava il “Fondo lire” da questi istituito, e costituiva un “ponte” tra il governo Italiano e gli USA, una sorta di legame tra la politica internazionale e interna.

Negli anni si susseguirono diversi piani di aiuti economici e finanziari diretti del governo americano, come l’European Recovery Program (ERP), il Piano Marshall, il programma AUSA, dal luglio al dicembre 1947, l’Interim Aid dal gennaio all’aprile 1948 e infine il CARE Cooperative for American Remittances to Everyewhere, accordo firmato l’1/3/1957 con le Agenzie Volontarie Americane, questo prevedeva l’assegnazione di eccedenze agricole statunitensi per gli Istituti per anziani e per gli istituti educativi assistenziali del Programma di Addestramento Professionale.

Dal 1950 l’AAI si affermò come parte integrante e centrale della rete assistenziale italiana, infatti il passaggio dalla delegazione all’AAI non era solo un cambiamento necessario dopo la fine dell’UNRRA, bensì il passaggio da una struttura provvisoria ed emergenziale ad una struttura che pur restando temporanea aveva una durata indeterminata con una forte tendenza ad inserirsi gradualmente nella amministrazione dello Stato italiano.

Con la legge 9 aprile 1953, n. 296 si andò a modificare il decreto legislativo 19 settembre 1947, n. 1006; in primis venne modificata la denominazione da “Amministrazione per gli aiuti internazionali” in “Amministrazione per le Attività Assistenziali Italiane e Internazionale”. Inoltre la legge espone quanto segue: “L’amministrazione cura lo sviluppo delle attività assistenziali, promuove l’applicazione in esse delle direttive suggerite dalle moderne dottrine ed esperienze, assicura i collegamenti con gli organismi assistenziali stranieri ed internazionali, e coopera eventualmente ad altre iniziative che rispondano ai fini d’interesse sociale”.

Visto l’aumento delle attività dell’AAI e per le esigenze dei servizi vennero conferiti incarichi temporanei a persone esperte.

Con la legge 12 agosto 1962, n. 1340, A.A.I. venne trasferita con il suo ordinamento e le sue attribuzioni al Ministero dell’Interno, quindi non era più alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con questa legge si cercò di dare un riconoscimento giuridico all’AAI allargando maggiormente lo spettro dei suoi interventi in materia di assistenza sociale; questa si occupava di:

  1. Programmi di assistenza alimentare
  2. Programmi di assistenza per le scuole materne
  3. Programmi di assistenza di soggiorno di vacanza estiva
  4. Programmi per i Centri ricreativi educativi scolastici (CRES)
  5. Programmi per l’assistenza tecnica alle scuole di servizio sociale
  6. Programmi per le attività sociali ed educative del mezzogiorno
  7. Programmi di assistenza ai profughi stranieri e in gravi situazioni di emergenza

Attraverso il decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1977, n. 617 venne soppressa “l’Amministrazione per le attività Assistenziali Italiane ed Internazionali”; i suoi compiti confluirono in una nuova “Direzione generale dei Servizi civili” e alcuni compiti in materia di assistenza passarono sotto la programmazione ed il controllo delle Regioni.

Il fondo e il funzionamento dell’ente

Il Fondo è costituito da 53 buste contenenti documenti differenti tra di loro e da 29 Registri di Protocollo che vanno dal n. 6 al n. 35, a questi mancano i registri n. 1, 2, 3, 4, 5 e 8. Oltre ai Registri dell’UPAI di Ravenna sono presenti 3 Registri di Protocollo del Comitato Provinciale UNICEF.

Nell’elenco che accompagnava il versamento e sul dorso delle buste è presente una classificazione dei documenti, questa quasi mai si riscontra pienamente all’interno delle carte, infatti molte non presentano classificazione.

Le unità archivistiche sono state ordinate seguendo l’elenco di versamento e la Titolatura originale riportata sul dorso dei faldoni; i Titoli presenti vanno dal Titolo I° al Titolo IV°, tra questi però il Titolo II°, relativo al personale dell’UPAI di Ravenna, non compare nell’elenco di versamento, perché è rimasto in Prefettura in quanto contiene documenti privati e personali.

I Titoli presenti sono così denominati:

  • Titolo I° – Segreteria e Affari patrimoniali
  • Titolo II° Affari Generali e Personale (non presente nel fondo conservato presso l’Archivio di Stato di Ravenna)
  • Titolo III° Studi, Formazione Personale e Rapporti Internazionali Titolo IV° Attività Assistenziali Promozione e Sperimentazione

Oltre alla suddivisione in Titoli le unità archivistiche si suddividono a loro volta in diverse classi, sottoclassi e Programmi che andrò dinnanzi ad analizzare Titolo per Titolo.

Titolo I – Segreteria e Affari patrimoniali

All’interno del Titolo I° è presente la classe I° con sottoclasse 1.2 relativa alle Circolari e alle lettere circolari; durante il lavoro di schedatura le circolari sono state da me riordinate cronologicamente e suddivise in fascicoli in base all’anno di emissione, inoltre, ho specificato i vari cambi di denominazione dell’Ente che le ha emesse: dal 1945 al 1947. la Delegazione del Governo Italiano per i rapporti con l’U.N.R.R.A, dal 1947 al 1953 l’Amministrazione per gli Aiuti Interazionali e infine dal 1953 al 1977 l’Amministrazione per le Attività Assistenziali Italiane e Internazionali.

Le Circolari sono state inserite nelle buste dalla numero 1 alla numero 11, e vanno dall’anno 1945 al anno 1977.

Titolo III – Studi, Formazione Personale e Rapporti Internazionali

Le classi presenti all’interno del titolo III° sono:

  • Classe I° Attività Generali e di Massima con sottoclasse 1.4 Stampa e Relazioni Pubbliche (buste 12-14);
  • Classe II sottoclasse 2.3 Programma Studi e documentazione (buste 15-19), oltre alle buste presenti presso l’Archivio ne mancano altre 2, queste molto probabilmente sono rimaste alla Prefettura di Ravenna;
  • Classe II sottoclasse 2.3 Programma preparazione e aggiornamento personale AAI e Operatori Sociali altri Enti – corsi, seminari, viaggi di studio, programma ONU e IRESS (buste 20-24).

Queste buste si riferiscono principalmente alle attività di studio e di programmazione assistenziale svolta dall’AAI; all’interno dei fascicoli si riscontrano molti stampati, manifesti murari e diverse pubblicazioni (molte ad opera dell’AAI) che venivano utilizzate dall’UPAI per la formazione, all’interno della regione, del personale e degli operatori sociali.

Molto importante per l’Amministrazione erano i rapporti con gli altri organismi internazionali, a documentare ciò si trovano alcune pubblicazioni, raccolte, studi e documentazione varia sull’attività di detti organismi che venivano diffusi sul territorio nazionale; ad esempio il forte collegamento tra l’AAI con l’UNICEF e i suoi Comitati Provinciali, infatti all’interno del Fondo ho riscontrato una forte e intensa collaborazione tra i due organismi nell’attuazione di mostre, Progetti, Incontri, concorsi, fortemente documentati anche con opuscoli, manifesti e fotografie.

In queste buste si può riscontrare anche il forte lavoro e il forte impegno dell’UPAI nella partecipazione attiva ad incontri, seminari, mostre e convegni nazionali e internazionali anche tramite la redazione di molte relazioni dettagliate relative alle diverse manifestazioni.

La Documentazione si basava sugli studi della legislazione e della politica sociale attraverso la raccolta sistematica di materiale documentario relativo alla produzione legislativa del parlamento e delle Regioni, si trovano documenti relativi alla stampa e alla diffusione delle pubblicazioni AAI, acquisizione e autorizzazione di mezzi audiovisivi e disposizioni relative allo sviluppo della biblioteca centrale AAI e di quelle periferiche presso gli UPAI.

Tutta l’assistenza e il lavoro svolto, dall’AAI in primis e dall’UPAI di Ravenna, era fortemente “certificato”; in queste buste infatti sono presenti articoli di giornale, stralci di riviste, relazioni e anche molte foto scattate durante mostre o Incontri AAI e nei vari C.R.E.S. e refettori scolastici gestiti dall’Amministrazione.

Le buste dalla 20 alla 24 sono relative alla preparazione e all’aggiornamento del personale AAI e degli Operatori Sociali tramite corsi, seminari e viaggi di studio.

I corsi promossi dall’AAI erano molto vari, vorrei evidenziare, tra i tanti svolti, i corsi relativi alla formazione del personale di assistenza delle Colonie estive, corsi di aggiornamento per educatrici di scuola materna, corsi residenziale di aggiornamento per Dirigenti di Istituti di Ricovero per Anziani, corsi per Direttrici di Colonie estive, corsi per Capi gruppo C.R.E.S., corsi per segretarie econome, corsi per assistenti doposcuola, corsi per assistenti C.R.E e Parchi gioco, corsi cuoche e inservienti E.S.A. (Educazione alimentare e sanitaria per le Educatrici di scuola materna) e corsi per assistenti C.R.E.

Oltre ai corsi l’Amministrazione organizzava, per i suoi dipendenti, Viaggi di Studio e di scambio all’interno del territorio nazionale ma anche all’estero, per esempio Visite di studio a Centri per handicappati gravi, Viaggi di studio in Italia, Svizzera, Australia, Polonia, nella Repubblica Federale Tedesca e in Israele.

Molte sono state anche le concessioni di borse di studio per la formazione di personale AAI, istituite per stimolare sempre di più il loro operato e il loro lavoro, un esempio può essere la concessione di borse di studio per personale esperto in materia di alimentazione dei bambini in età scolastica, riscontrabile nella busta 20 fascicolo 5.

Molto importanti per l’AAI sono state le collaborazioni internazionali, oltre alla collaborazione con l’UNICEF, l’Amministrazione ha lavorato a stretto contatto anche con l’O.N.U. e con l’I.R.E.S.S.

Per quanto concerne la collaborazione con l’ONU, l’AAI curava in Italia il programma di assistenza tecnica ONU nel settore sociale, inteso a favorire il progresso sociale nei vari paesi, contribuendo al miglioramento delle tecniche e della formazione professionale, dal 1945.

A tal fine avvenivano interscambi di nozioni ed esperienze che potevano assumere aspetti diversi: borse di studio, Missioni di esperti, seminari e Gruppi di Studio internazionali, prestito di film, Piani di intervento e fotografie. L’AAI, tramite gli UPAI, provvedeva a diffondere le varie iniziative, curare i contatti con i vari organismi italiani interessati e con i competenti uffici delle nazioni unite di Ginevra e di New York, organizzava la partecipazione italiana ai seminari e ai Gruppi di studio internazionali, predisponeva e supervisionava i Programmi di studio degli scambisti stranieri in Italia, curava la pratica per l’assegnazione di personale esperto e il prestito di film e fotografie.

Per la selezione dei partecipanti italiani ai seminari ONU e la programmazione della visita di studio degli scambisti stranieri, l’AAI si avvale della collaborazione di un apposito Comitato Italiano per scambi, di cui facevano parte rappresentanti di vari ministeri ed organismi assistenziali. L’AAI inviava a titolo divulgativo pieghevoli, diffondeva all’inizio di ciascun anno una circolare in cui annunciava le varie iniziative promosse nel corso dell’anno (elenco di seminari, borse di studio, viaggi di studio, posti scambio ecc…), divulgava poi di volta in volta una circolare con le notizie dettagliate concernenti ciascun seminario o gruppo di studio e la modalità per la presentazione della domanda.

Titolo IV – Attività Assistenziali Promozione e Sperimentazione

Questo Titolo è fra tutti quello più consistente e diversificato, non per le classi e le sottoclassi, infatti è presente solo la classe II° e solo la sottoclasse 2.3, ma tranne che per i faldoni dal n. 28 al n. 31 che si riferiscono al coordinamento regionale, per la varietà dei Programmi attuati dall’UPAI di Ravenna.

Prima di addentrarmi nell’elencare e spiegare i numerosi Programmi, volevo sottolineare l’importanza del coordinamento regionale.

Con la circolare n. 25 del 31 maggio 1969, fu promossa la costituzione di “Gruppi di lavoro regionali”, ritenendosi necessario in vista della realizzazione dei programmi nazionali (che a breve andrò ad elencare) uno scambio di esperienze e di conoscenze tra il personale dell’amministrazione a livello regionale.

I Gruppi di lavoro della Regione Emilia Romagna erano composti da 2 funzionari della sede AAI, la direttrice del centro di Cesenatico “Alma Salazar”, i Capi UPAI di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna e Reggio Emilia.

I Gruppi dovevano valutare le proposte e le possibilità di lavoro prospettate dai singoli Capi degli Uffici provinciali, decidere le attività da realizzare, operando le dovute scelte prioritarie, stendere un piano generale di lavoro periodico del centro, trasmettere il piano alla Sede centrale per l’esame delle proposte e la concessione delle relative autorizzazioni.

Bisogna precisare però che i Gruppi di lavoro regionali non sono strutture periferiche dell’AAI ma solo gruppi di lavoro che si riuniscono periodicamente per scambi di informazione ed esperienze, intesi a consentire ai singoli Uffici provinciali di svolgere nell’ambito regionale un azione più efficace e coordinata.

I programmi svolti, essi si distinguevano in:

  • Programma Miglioramento Scuole Materne (buste 25-27)
  • Programma Addestramento Professionale – P.A.P. (busta 32)
  • Programma Educazione Sanitaria e Alimentare – E.S.A. (busta 33-34)
  • Programma di Miglioramento e Promozione Servizi Sociali per Anziani – Comitato Provinciale Anziani (buste 35-42)
  • Programma di Qualificazione Istituti Educativi Assistenziali (I.E.A.) e Assistenza Minori Fuori Famiglia – P.A.M.F.F. (busta 43)
  • Programma Miglioramento e Promozione Servizi Sociali per Handicappati (busta 44)
  • Programma Miglioramento Refezioni Scolastiche – C.T.R. e Doposcuola – C.R.E.S. (buste 45-46)
  • Programma Miglioramento Servizi Sociali Tempo Libero – Soggiorni di vacanza – Centri Ricreativi Estivi – Terreni di gioco (buste 47-49)
  • Programma di Sviluppo e Qualificazione Servizi Sociali di base (buste 50-52)

Come si può evincere dall’elenco i Programmi erano molti e si occupavano per lo più di assistenza alimentare, miglioramento dei servizi sociali per anziani, miglioramento dei servizi per minori disadattati e preparazione del personale.

Programma Miglioramento Scuole Materne

Le buste dalla n. 25 alla n. 27 si riferiscono al Programma di Miglioramento per le Scuole Materne, l’AAI ha svolto un impegnativo lavoro per quel che concerne l’istituzione di nuove scuole materne e l’affiancamento a scuole già esistenti ma bisognose di aiuti tecnici e finanziari.

Tra le varie carte sono presenti: disposizioni, convenzioni e schemi di convenzione scuole materne AAI, programmi didattici per le scuole materne AAI, tabelle dietetica per le scuole materne A.A.I., Programmi di distribuzione viveri e notizie sui prodotti alimentari A.A.I., relazioni tecniche e planimetrie degli asili, articoli di giornale, opuscoli e manifesti, Saggi vari relativi all’assistenza infantile e elenco degli asili infantili e delle scuole materne del comune di Ravenna ammesse al programma di assistenza alimentare invernale.

Programma di Addestramento Professionale – P.A.P. (busta 32)

L’AAI con la circolare n 652 del 15/11/1951, impartì istruzioni ai propri organi periferici per lo svolgimento di un programma di assistenza in favore di istituti che ricoveravano ragazzi di età superiore ai 12 anni e che avevano completato gli studi elementari. Tale programma di assistenza interessò il settore dell’addestramento professionale dei ragazzi stessi e si prefiggeva di fornire ai medesimi una qualificazione che facilitasse il loro avviamento al lavoro.

A tal fine l’AAI, d’intesa con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, suggerì ai dipendenti UPAI di chiedere, se necessario, la collaborazione con gli Uffici del lavoro per la redazione di Piani provinciali di addestramento e successivamente con l’occupazione dei ragazzi interessati.

Il programma era così organizzato: i macchinari venivano forniti dalle ditte assuntrici (fornitrici) per l’addestramento professionale, alla ricezione del materiale l’UPAI doveva trasmettere all’AAI i consueti verbali di collaudo e assunzione in carico relativi alle macchine regolarmente funzionanti presso gli istituti beneficiari, segnalando le eventuali inadempienze, inoltre la ditta collaborava con l’AAI all’elaborazione dei programmi tecnico-didattici dei corsi e alla compilazione del profilo di mestiere relativo alla professione. Il personale dell’azienda prestava gratuitamente addestramento tecnico agli insegnati dei corsi degli istituti.

Il capo dell’UPAI di Ravenna Montanari faceva parte della commissione esaminatrice degli allievi dei corsi

I principali corsi effettuati erano per: cineoperatori, taglio e cucito, per meccanici e tornitori, meccanici aggiustatori, sarte, per stenodattillografe commerciali, falegnameria e tipografia.

Gli Istituti aderenti al Programma nella provincia di Ravenna erano: Istituto Salesiano (Ravenna), l’Istituto Figli del Popolo (Faenza), l’Istituto Sacra Famiglia “Marri” (Faenza), l’Istituto Buon Pastore (Ravenna), l’Istituto Piccola Casa della Previdenza (Faenza), l’Istituto Santa Dorotea (Casola Valsenio), Colonia Orfani di Guerra Villa S. Martino (Lugo), Centro di Addestramento Professionale di Ravenna, Centro di Addestramento professionale di Faenza.

Le forme principali attraverso le quali si concentrò l’intervento dell’AAI furono le seguenti:

  • acquisto di macchine per completare l’attrezzatura già esistenti dei lavoratori;
  • erogazione di contributi per l’acquisto del materiale per esercitazioni;
  • erogazione dei contributi per la corresponsione dei compensi agli addestratori.

In Provincia di Ravenna il programma addestrativo fu attuato, tenendo conto delle situazioni e delle possibilità dei singoli istituti, del mercato locale, della manodopera, del grado di cultura e capacità degli allievi interni da ammettere ai corsi, della sensibilità e dell’orientamento manifestato dall’orientamento degli istituti.

Programma Educazione Sanitaria e Alimentare – E.S.A.

Le buste 33-34 sono relative al Programma E.S.A., che veniva svolto dall’AAI in collaborazione con le Amministrazioni Nazionali interessate, fu inoltre costituito un Comitato consultivo e di coordinamento per lo studio e le impostazioni delle iniziative da realizzarsi, al quale parteciparono tra i tanti i rappresentanti dei Ministeri della Pubblica Istruzione, dell’Agricolture e Foreste, della Sanita e dell’Istituto Nazionale dell’Istruzione.

Le linee programmatiche del Programma furono:

  • attuazione di iniziative di educazione alimentare nella scuola;
  • promozione del servizio di medicina scolastica;
  • attività di medicina preventiva rivolte alla popolazione;
  • prevenzione della mortalità infantile.

L’inizio delle deficienze fondamentali dell’alimentazione iniziano nell’infanzia, per questa motivazione l’AAI educava i bambini attraverso la scuola, il personale specializzato in cucina e nell’alimentazione e creando refezioni scolastiche, ambienti vivaci e famigliari che avevano finalità formative ed educative.

L’AAI inoltre avvio una forte campagna pubblicitaria sull’utilizzo del latte nelle scuole e nelle refezioni, creando Centrali del latte e sviluppando una vera struttura di pubblicazioni di riviste, opuscoli e manifesti murari. Il programma ESA fu attuato in 23 province, alle quali vennero assegnati operatori tecnici opportunamente preparati, per fare ciò l’AAI avviò stretti rapporti con le strutture sanitarie e scolastiche.

Programma di Miglioramento e Promozione Servizi Sociali per Anziani – Comitato Provinciale Anziani (buste 35-42)

Con sede in Roma, il Comitato Centrale Anziani aveva lo scopo di approfondire e di diffondere la conoscenza nell’opinione e nei poteri pubblici dei problemi che interessano l’età avanzata in tutti i settori della vita sociale, economica, igienico-sanitaria, psicologica e morale e di operare concretamente per la loro soluzione.

Il Comitato Centrale Anziani creò su tutto il territorio nazionale Comitati Provinciali Anziani, questi si proponevano di:

  • raccogliere materiale di studio e favorire lo scambio tra gli enti che si occupano di questo tipo di assistenza, delle notizie, delle ricerche e dei dati riguardanti le condizioni di vita degli anziani nei vari settori ed ambienti della società moderna e promuovere, incoraggiare ed appoggiare le indagini scientifiche rivolte all’assistenza ed alla tutela della vecchiaia;
  • suggerire agli organi governativi e legislativi le proposte ed i provvedimenti adatti alla soluzione dei problemi riguardanti le classi di età anziana.

Il Comitato era composto da Enti che, sul piano nazionale svolgono attività a favore degli anziani, sia con un intervento diretto assicurativo assistenziale o previdenziale, sia con opera di studio che di promozione di iniziative.

Il Comitato si riuniva almeno 3 volte l’anno, la sua attività era finanziata dagli enti aderenti, l’AAI faceva parte di questi insieme all’ENEA, al CIF, all’ENAL e all’ENPAS.

Gli UPAI collaboravano con i Comitati Provinciali Anziani e comunicava al Comitato Centrale Anziani i risultati delle riunioni dei Comitati Provinciali.

Oltre ai rappresentanti locali degli Enti aderenti al Comitato Italiano Anziani potevano collaborare ai Comitati Provinciali tutte le organizzazioni (e anche i privati) che si interessano ai problemi degli anziani e svolgano attività in favore di questi, con la collaborazione delle Autorità provinciali e comunali.

Molto importanti e documentante all’interno delle buste sono le Giornate Nazionali dell’Anziano, questa era considerata come la principale attività dei Comitati Provinciali ed erano finanziate grazie ai iniziative di Enti pubblici e privati, per esempio Comuni, banche, ditte, etc…

Il Comitato Italiano Anziani predisponeva l’organizzazione, il tema e la data ufficiale della giornata, forniva il materiale di studio inerente all’argomento prescelto, dal quale i comitati provinciali potevano trarre elementi per eventuali discorsi da tenere durante le manifestazioni, per le relazioni, e per altre forme divulgative.

Programma di Qualificazione Istituti Educativi Assistenziali (I.E.A.) e Assistenza Minori Fuori Famiglia – P.A.M.F.F.

I programmi I.E.A. e P.A.M.F.F., contenuti all’interno della busta 43, si riferiscono sostanzialmente al programma, all’organizzazione e alla qualificazione e riqualificazione degli Istituti educativi assistenziali che collaboravano ai programmi predisposti dall’AAI per l’assistenza ai minori fuori famiglia. All’interno dei fascicoli sono conservate le carte relative ai vari Incontri fra gli Istituti Educativi Assistenziali della regione e i Capi UPAI dell’Emilia-Romagna, verbali delle riunioni, Piani di lavoro, pubblicazioni e relazioni relative all’assistenza ai minori.

Programma Miglioramento e Promozione Servizi Social i per Handicappati (busta 44)

L’AAI voleva aiutare e reinserire nella comunità quelle personalità deboli psicologicamente che risedevano nel territorio italiano per questo attuò il “Programma Nazionale per la Promozione e lo Sviluppo dei Servizi Socio-Assistenziali per i Minori Disadattati Psichici”. Questi minori molto spesso non erano seguiti, abbandonati a loro stessi, senza una guida e dei controlli medici adeguati.

L’AAI organizzò con l’aiuto di Enti, a cui stava a cuore questo tipo di assistenza, corsi professionali per disadattati per il loro inserimento nel mondo del mondo del lavoro, Soggiorni di vacanza per handicappati gravi e i loro nuclei familiari come per esempio quello svolto a Camposilvano di Vallarsa (Trento) per iniziativa dell’ENI.

Molto importante nel ravennate fu la costituzione della Società Cooperativa a responsabilità limitata denominata “San Vitale” (cooperativa per l’inserimento lavorativo e sociale dei giovani) che in collaborazione con l’ENI prevedeva la costruzione di una fabbrica per la trasformazione di materie plastiche non nocive nella zona Bassette (Ravenna) per l’inserimento dei minori handicappati.

Programma Miglioramento Refezioni Scolastiche – C.T.R. e Doposcuola – C.R.E.S.

L’AAI intervenne nel settore dell’assistenza all’infanzia in età scolastica sin dalla sua costituzione con il “Programma di Assistenza Alimentare” (svolto in refettori, doposcuola e C.R.E.S.); successivamente nel 1955, di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione, l’Amministrazione ritenne di intervenire nello stesso settore anche con un altro Programma: il Programma C.R.E.S. che si prefiggeva di istituire, nelle provincie in cui l’assistenza prescolastica non veniva o veniva svolta in maniera non adeguata, un “Centro tipo” che soddisfacesse i bisogni dei bambini, da quello primario della refezione a quello di custodia, ricreazione e di educazione, e che potesse essere da stimolo e da esempio, nell’ambito provinciale, per un graduale miglioramento della situazione assistenziale nel settore post-scolastico. Analogamente veniva posto allo studio e attuato sin dal 1958, un nuovo Programma denominato Centro tipo Refezione (C.T.R.), che si prefiggeva di istituire in varie province un tipo di centro di refezione che specificatamente potesse essere da esempio e che potesse servire come stimolo all’istituzione ed al corretto funzionamento di mense scolastiche.

Le finalità dei 2 programmi si realizzarono attraverso un opera di sensibilizzazione delle forze locali verso il problema dell’assistenza post-scolastica all’infanzia, alimentando costantemente l’apertura di nuovi CRES e CTR, e collaborando alla successiva gestione di questi Centri fino a quando le stesse forze locali non avessero dimostrato di poter far da se.

L’AAI avrebbe fornito attrezzature, somministrato i viveri di base per la refezione, d’altro canto i Patronati scolastici, i Comuni, e gli altri Enti disposti a collaborare, dovevano porre a disposizione i locali, il personale dirigente e inserviente e i mezzi finanziari necessari per completare la refezione che andavano a coprire le spese generali di funzionamento dei centri disposte dall’AAI.

Nel 1965, dopo circa 10 anni di svolgimento di questi Programmi, l’Amministrazione ritenne di dover porre fine con questi tipi di intervento, in quanto la partecipazione diretta alla gestione di centri di assistenza da parte dell’AAI si giustificava, per la sua natura di organo statale, soltanto per motivi eccezionale e per periodi di tempo limitati. Gli enti locali dopo tanto tempo dovevano aver acquisito le necessarie competenze per far proprio il servizio autonomamente.

Nel 1965 venne posto allo studio un nuovo programma denominato “Miglioramento Centri Attività Parascolastiche” (unificando il Programma CRES e il Programma CTR), questo prese avvio nell’anno1966 con le circolari n. 30208 del 14/01/1966 e n. 301730 del 28/03/1966. Questo Programma riassumeva in se i tre momenti più importanti dell’attività post-scolastica, la refezione, l’assistenza allo studio e la ricreazione.

Il Programma “Miglioramento Centri Attività Parascolastiche” fu un Programma di assistenza tecnica, cioè si propose di assistere tecnicamente e non economicamente gli enti e le istituzioni, ai fini di un miglioramento qualitativo, di un elevazione tecnico educazionale delle prestazioni diretta ai bimbi, e indirettamente alle famiglie di questi. (CRES di Faenza prescelto come centro tipo).

L’Assistenza Tecnica consisteva, come accennato già prima, nell’attività principale di elevare il livello delle prestazioni svolte dalle scuole materne, aiutandole a migliorare strutture e servizi, questa veniva vista come una forma di collaborazione, operata nell’ambito degli UPAI, che l AAI offriva agli Enti gestori con il fine di ottenere un miglioramento progressivo e continuo delle scuole materne. L’Assistenza Tecnica venne attuata attraverso l’azione di un Nucleo di “Collaboratrici Locali” che avevano il compito di visitare periodicamente le scuole materne affiancano l’attività degli UPAI e aiutando le educatrici nello svolgimento del loro lavoro sia sotto il profilo didattico sia con i rapporti con le autorità, gli enti e le famiglie. Attraverso le collaboratrici si attuava una forma di amichevole supervisione allo scopo di accertarne la reale situazione per quanto riguarda i locali, le attrezzature, il grado di preparazione delle educatrici. Il raffronto veniva effettuato con il CENTRO TIPO in base a 4 fattori: locali, attrezzature, personale e metodo.

Il Capo UPAI era direttamente responsabile delle impostazioni del programma, sceglieva e inseriva la collaboratrice tecnica, si occupava della preselezione delle zone delle scuole e della selezione di queste, degli enti gestori da interessare al Programma.

Nella busta 12 nel fascicolo 7 è presente un elenco degli enti assistenziali presenti nel territorio di Ravenna.

Programma Miglioramento Servizi Sociali Tempo Libero – Soggiorni di vacanza – Centri Ricreativi Estivi – Terreni di gioco (buste 47-49)

L’Amministrazione si interessò del tempo libero dopo la scuola, per cercare di far abbandonare spontaneamente la vita di strada, quasi mai sicura, a ragazzi e bambini. Per questa motivazione vennero creati in collaborazione con i Patronati scolastici dei Centri Ricreativi Educativi Estivi (C.R.E.S.), che auspicavano di fornire un’attività collaterale alla scuola e ne completavano l’azione educativa. Questi venivano organizzati nei locali delle scuole elementari e accoglievano fanciulli in età compresa fra i 6 e i 12 anni. Scopo del centro era custodire i ragazzi ed indirizzare le loro energie ad un’attività ricreative ed educative che si riallacciavano all’opera delle scuole e dei doposcuola, i C.R.E.S. davano ai bambini la possibilità di esprimere loro stessi e di soddisfare i propri interessi.

Si creeranno attività di gioco, ricreative e letture, lavori di cucito e ricami, educazione alimentare, pratiche religiose ed igieniche.

Oltre ai C.R.E.S. nelle stagioni estive i bambini venivano spediti in migliaia di Soggiorni vacanza sparsi sul tutto il territorio, anche grazie al cospicuo contributi in viveri degli Stati uniti d’America. Inoltre durante i Soggiorni di vacanza e nei C.R.E.S. venivano organizzati corsi per assistenti sociali e maestre, in questo caso l’AAI di occupava della formazione professionale del personale.

Infine l’AAI si adoperò anche nella costruzione di terreni di gioco, problema di particolare interesse a attualità in quegli anni, nata dalla necessità di riservare un luogo sicuro esclusivamente destinato al gioco dei ragazzi sia in età scolare che in età prescolare che nella prima adolescenza., per impiegare bene il tempo libero dei ragazzi a Ravenna furono realizzati due campi da gioco per bambini e per i ragazzi uno presso la Rocca Brancaleone e un altro presso Porta Aurea[20].

All’interno dei fascicoli è presente molta documentazione tecnica (per esempio planimetrie e progetti esecutivi) relativa sia per la costituzione di C.R.E.S. e Soggiorni vacanza che per la costruzione di Terreni da gioco.

Programma di Sviluppo e Qualificazione Servizi Sociali di base (buste 50-52)

L’Amministrazione collaborò con il Comune di Ravenna come ente gestore o finanziario, anche alla costituzioni di una fitta rete di Servizi sociali di zona, che riguardavano il rinnovamento della politica socio assistenziale di base e dei servizi di base.

Il servizio sociale, in aderenza ai principi sanciti dalla costituzione, è inteso quale strumento più idoneo ad intervenire per un equilibrato sviluppo della società a livello socio-economico, per rendere più civile e umana la convivenza tra gli uomini, per un elevazione culturale, morale e sociale che li renda liberi dal bisogno e dall’ignoranza, in grado di partecipare e decidere delle scelte che riguardano loro stessi e la comunità.

I comini insieme agli UPAI vollero intraprendere iniziative per una vasta azione di prevenzione, di recupero, di rinserimento dell’individuo a tutti i livelli della comunità locale. (per Ravenna nel quartiere di san Biagio, nella Darsena e nel centro storico).

Dal fascicolo 1 della busta 50 si possono capire le finalità del programma:

  • sperimentare un servizio si segretariato sociale destinato a fornire agli abitanti delle zone considerate le più essenziali informazioni sulle varie provvidenze in atto e sulle modalità da seguire per poterne tempestivamente beneficiare;
  • favorire l’aggiornamento e la trasformazione di servizi e di strutture sociali già esistenti;
  • assecondare il sorgere di servizi sociali di primario interesse per i cittadini, sia concentrandolo nelle zone già oggetto dell’esperimento programmi che l’AAI svolge in campo nazionale, sia cointeressando all’esperimento altri organismi assistenziali competenti per singoli settori di intervento, prevedendo eventualmente nei loro confronti forme di incentivazione e di partecipazione finanziaria;
  • chiamare a collaborare all’azione elementi volontari, giovani e adulti, per sviluppare in essi il senso di solidarietà sociale e per concorrere ad avvicinare lo Stato al cittadino attraverso la loro responsabile partecipazione;
  • favorire la realizzazione di iniziative per l’occupazione dei giovani nel tempo libero.

La sezione preposta alla realizzazione del programma si muoveva principalmente in 2 direzioni:

  1. attuare l’insieme dei servizi sociali di base quali, Segretariato sociale, Servizio sociale professionale, Servizi di assistenza domiciliare, eventuale contributo ad un migliore assetto della assistenza economica.
  2. promuovere il miglioramento, la qualificazione e, ove necessario, la creazione di tutti i servizi sociali negli asili nido, scuole materne e servizi parascolastici.

In queste buste si possono riscontrare disposizioni e proposte programmatiche e operative per l’attuazione del Programma, articoli di giornale e opuscoli relativi all’apertura di Centri Civici Sociali del comune di Ravenna, carte relative al Consorzio Socio-Sanitario di Faenza e la Convenzione tra l’AAI e il Comune di Ravenna nella gestione di detti servizi.

Elenco delle abbreviazioni

A.A.I = Amministrazione per gli Aiuti Internazionali – Amministrazione per le Attività Assistenziali Italiane e Internazionali

ANDE = Associazione Nazionale Donne Elettrici

ANFFAS = Associazione Nazionale Famiglie di Fanciulli Subnormali

A.T. = Assistenza Tecnica

Api Colf = Associazione Professionale Italiana Collaboratrici Familiari (Faenza)

C.I.Do.S.Pe.L.= Centro Internazionale Di Documentazione E Studi Sociologici Sui Problemi Del Lavoro

COLF = Associazione Professionale Italiana Collaboratrici Familiari

C.R.E = Centri Ricreativi Estivi

C.T.R. = Centro Tipo Refezione

C.A.R.E. = Cooperative For American Remittances To Everyewhere, Accordo Firmato Nel 1957. Agenzie Volontarie Americane

Corsi E.S.A. = (Educazione Alimentare E Sanitaria Per Le Educatrici Di Scuola Materna

C.R.E.E.M. = Centri Educativi Ricretiviestivi Materni

C.R.E.E.S.= Centri Educativi Ricretivi Estivi Elementari

C.R.E.S. = Centri Ricreativi Educativi Scolastici

E.M.D.F = Ente Per La Protezione Morale Del Fanciullo Enpmf= Ente Nazionale Per La Protezione Morale Del Fanciullo ENI= Ente nazionale Idrocarburi

Erp = European Recovery Program, Piano Marshal Esa= Educazione Sanitaria Alimentare

I.E.A. = Programma di Qualificazione e Specializzazione degli Istituti Educativi Assistenziali I.P.S.S.E.R.= Istituto Petroniano Studi Sociali Emilia Romagna

I.Pi.S.= Istituto Per La Pianificazione Sociale E La Ricerca Applicata I.R.D.E.F.= Istituto Di Ricerca E Documentazione Educative E Formative Ierscoop = Istituto Emiliano Romagnolo Di Studi Cooperativi

Iress = (Istituto Regionale Emiliano Romagnolo Per Il Servizio Sociale)= Formazione Degli Operatori Sociali A Livello Regionale

Iro = International Refugee Organization

OO.PP.RR. = Amministrazione Opere Pie Raggruppate Omep = Organizzazione Mondiale Per L’età Pre-Scolastica Onpi= Opera Nazionale Per I Pensionati D’Italia

P.A.P. =Piano di Attività Proinciale

P.A.M.F.F. = Assistenza Minori Fuori Famiglia

Pert = (Program Evaluation And Review Technique)

Programma Ausa = Programma Assistenziale Statunitense Per L’estero (Approvato Con D.L.C.P.S. 9 Set. 1947, N. 1004)

Programma Iea = Ricontrollare

Siame = Società Italiana Assistenza Minori Età Evolutiva

Unac = United Nations Educational, Scientific And Cultural Organization Uneba = Unione Nazionale Enti Di Assistenza E Beneficenza

UPAI = Ufficio Provinciale per gli Aiuti Internazionali

C.R.I. = Croce Rossa Italiana


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Ultimo aggiornamento

9 Aprile 2024, 16:20