Ricerche genealogiche

Per agevolare questo tipo di ricerche vi proponiamo, come primo approccio, delle sintetiche linee guida.

Le ricerche genealogiche sono quelle indagini volte a reperire dati anagrafici e informazioni sui propri parenti e antenati.
I motivi per cui si effettua questo tipo di ricerca possono essere motivate da interesse personale, con l’obiettivo di ricostruire il proprio albero genealogico e la propria storia famigliare, oppure da finalità amministrativo-giuridiche (ottenimento della cittadinanza italiana, gestione delle eredità, ecc.).
Una panoramica sulle fonti archivistiche disponibili in generale su questo ambito si può trovare nel portale Antenati del SAN – Sistema
Archivistico Nazionale: https://antenati.cultura.gov.it/, curato dalla Direzione Generale Archivi.
Focalizzando invece l’attenzione su quelle legate al contesto ravennate e, nello specifico, su quelle conservate presso l’Archivio di Stato di Ravenna e l’annessa Sezione di Faenza.
Per agevolare la ricerca verrà indicato quali fonti sono conservate presso l’Archivio di Stato di Ravenna e la Sezione di Faenza e quali invece sono da ricercare presso altri istituti.

 

Presso l’Archivio di Stato di Ravenna

Stato civile napoleonico

Presso l’Archivio di Stato di Ravenna si conserva documentazione dello Stato civile napoleonico (1806-1813) che, istituito nelle zone d’Italia soggette alla dominazione francese di inizio XIX secolo, può considerarsi il predecessore del moderno Stato civile.
Questo fondo archivistico, seppur molto lacunoso, si compone di registri delle nascite, dei matrimoni e delle morti e di allegati agli atti di matrimonio, ed è relativo al Comune di Ravenna, a quello di Cervia e di Russi, e alle località di Castiglione di Cervia, Cesenatico, Mezzano, Piangipane, Roncalceci, San Pietro in Vincoli, Sant’Alberto, Santerno e San Zaccaria.

Ruoli matricolari (1866-1870) e Liste di leva (1880-1917)

Tra le fonti archivistiche per le ricerche genealogiche e, nello specifico, per indagini relative a individui di sesso maschile, vi è la documentazione di carattere militare; all’interno di questa tipologia l’Archivio di Stato di Ravenna conserva il seguente materiale:

  • ruoli matricolari del Distretto militare di Ravenna dal 1866 al 1870: si tratta di registri che, suddivisi per comune e ordinati in base all’anno di nascita (quelli conservati sono relativi ai nati nei comuni della provincia di Ravenna), oltre ai dati anagrafici e antropometrici riportano notizie relative alla carriera militare del coscritto;
  • liste di leva dell’Ufficio di leva per la provincia di Ravenna delle classi di nascita 1880-1917: si tratta di registri compilati dai comuni e inviati all’ufficio leva competente in cui venivano annotati i dati anagrafici dei giovani chiamati per la leva militare, suddivisi per anno di nascita. Le informazioni che sono contenute in questi elenchi sono le seguenti: nome e cognome, paternità e maternità, data e luogo di nascita, domicilio, professione, dati antropometrici (statura, larghezza del torace, capelli, forma del naso, del mento, occhi,
    colorito e dentatura), professione e grado di istruzione e, a cura dell’ufficio leva, esito della visita medica a cui venivano sottoposti gli iscritti per valutare l’idoneità al servizio militare.

Poiché nel 1934 il Distretto militare di Ravenna venne soppresso e assorbito da quello di Forlì, i ruoli matricolari dei nati nei comuni della provincia di Ravenna nel periodo 1871-1934 sono oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Forlì; presso lo stesso Archivio si trovano inoltre le liste di leva dei nati nei medesimi comuni degli anni 1918-1934.
Altra documentazione militare relativa alla provincia di Ravenna è a all’Archivio di Stato di Bologna, dove nei fondi “Uffici circondariali di leva di Faenza, di Lugo e di Ravenna ” sono contenuti i registri delle liste di leva relative alle classi 1839-1879.

Sul sito web dell’Istituto, è disponibile un strumento di ricerca che, raccogliendo i dati riportati nelle Liste di leva, permette di verificare da remoto l’eventuale presenza all’interno dei registri dei nominativi di proprio interesse. Si può consultare alla pagina base dati. Una volta interrogato lo strumento e individuati i dati, per informazioni su come accedere alla documentazione è possibile inviare una email all’Archivio (as-ra@cultura.it) in cui andranno specificate, oltre alle proprie generalità, le informazioni contenute nel database.

Fondi notarili

Un’ulteriore fonte archivistica da ricordare in ambito genealogico sono i fondi notarili.
Questo tipo di documentazione si rivela estremamente prezioso in caso di ricerche approfondite che, dal semplice reperimento di dati anagrafici, vogliano ampliare il contesto dell’indagine: conservando materiale riferibile alla vasta attività dei notai (compravendite, testamenti, doti, eredità, ecc.), permettono infatti di estendere lo studio agli aspetti legati alla vita sociale, economica, politica e culturale.
È bene però sottolineare che le ricerche in questo settore sono caratterizzate da un grado maggiore di difficoltà, presupponendo, per i documenti dei secoli meno recenti, una dimestichezza con la lingua latina e un occhio allenato alla lettura delle antiche scritture e, per la documentazione notarile in generale, la conoscenza dei notai attivi in un certo territorio, in quanto il materiale è ordinato secondo il notaio che l’ha prodotto.
Tra i fondi notarili conservati presso l’Archivio di Stato di Ravenna si ricordano l’Archivio notarile distrettuale di Ravenna, l’Archivio notarile mandamentale di Lugo, quello di Cervia, e quelli comunali di Alfonsine, Cotignola, Fusignano, Sant’Agata sul Santerno e Massalombarda.

Stato civile italiano

L’Archivio di Stato di Ravenna NON conserva documentazione dello Stato civile italiano (registri di nascita, matrimonio, morte): le richieste relative al reperimento di questo tipo di documenti e all’eventuale rilascio di certificati vanno indirizzate all’Ufficio anagrafe del Comune di nascita o di residenza del soggetto che si sta cercando.
Per quanto riguarda il Comune di Ravenna si segnala che presso l’Archivio storico comunale di Ravenna si conservano i registri dei nati dal 1866 al 1899, i registri dei matrimoni del periodo 1866-1927 e quelli dei morti dal 1866 al 1927 (informazioni tratte da https://www.classense.ra.it/archiviocomunale): la ricerca all’interno di questi registri si effettua per anno e, in mancanza di tale dato, è necessario rivolgersi all’Anagrafe storica del Comune di Ravenna (anagrafe@comune.ravenna.it) che, all’occorrenza, può anche rilasciare un certificato.

I registri parrocchiali

Se si esclude la breve parentesi napoleonica, conclusasi nel 1815, prima dell’istituzione dello Stato civile italiano (in vigore dal 1866) un servizio analogo a quello degli attuali Uffici anagrafe era svolto dalle parrocchie: sin dai tempi del Concilio di Trento (1545-1563) – ma in alcuni casi anche prima – i parroci della Chiesa cattolica erano infatti tenuti a registrare in appositi volumi i battesimi, i cresimati, i matrimoni e le morti che avvenivano nella propria parrocchia. La ricerca in queste fonti, oggi conservate presso gli archivi parrocchiali o presso gli archivi diocesani competenti, richiede la conoscenza di alcune informazioni di partenza quali, principalmente, la parrocchia in cui l’atto è stato registrato e l’anno (o almeno il periodo di riferimento), in quanto tali registri sono annuali. Nella città di Ravenna, fino al 1919, l’unica fonte battesimale attiva era il Battistero di San Giovanni in Fonte (per informazioni contattare l’Archivio Storico Diocesano di Ravenna-Cervia.

Presso gli archivi parrocchiali è inoltre possibile trovare gli Stati delle anime, un’altra serie di registri che dal 1614 i parroci dovevano redigere e che può considerarsi una forma di censimento ante litteram, fornendo una rappresentazione dello stato della popolazione dell’epoca: compilati in occasione delle benedizioni pasquali, in questi volumi venivano annotati i dati anagrafici e religiosi di tutti i componenti delle famiglie che risiedevano nelle varie parrocchie e costituiscono oggi una fonte molto utile per risalire ai legami parentali, permettendo di ricostruire interi nuclei familiari.
Quale strumento di primo orientamento sugli archivi parrocchiali di Ravenna si segnala il Censimento degli archivi parrocchiali dell’Emilia Romagna, accessibile nel SIUSA.

 

Presso la Sezione di Faenza

Per ricerche ricerche genealogiche che riguardano l’ambito faentino presso la Sezione di Faenza si possono trovare le seguenti fonti archivistiche.

Stato civile napoleonico (1797-1815)

Si tratta di documentazione di pertinenza del Comune di Faenza, all’interno della quale si conservano, con molte lacune, registri di nascita, matrimonio e morte e la serie “Popolazione della città e del contado” (il cosiddetto“Censimento napoleonico”) che è da segnalare per la sua rilevanza in quanto fotografa lo stato della popolazione del territorio faentino al 1812, quando furono schedate, parrocchia per parrocchia, le varie famiglie, ognuna descritta nei suoi componenti, residenze e proprietà.

Archivio della Parrocchia dei Santi Ippolito e Lorenzo di Faenza (1696-1954)

Si tratta dell’unico archivio parrocchiale presente presso la Sezione, all’interno del quale si conservano i registri parrocchiali (battesimi, matrimoni, morti) e gli Stati delle anime che, in particolare per il periodo precedente all’Unità d’Italia, come spiegato sopra possono essere una fonte utile in cui reperire informazioni sugli abitanti di questa parrocchia faentina.

Atti dei notai attivi nel territorio faentino

Si segnalano i fondi notarili di Faenza, Brisighella, Castel Bolognese, Solarolo, Bagnara e Casola Valsenio per i quali vale quanto detto per le ricerche sugli archivi notarili in generale.

Analogamente alla Sede di Ravenna, anche l’annessa Sezione di Archivio di Stato di Faenza NON conserva documentazione relativa allo Stato civile italiano: per richieste relative ad atti di nascita, matrimonio e morte e certificati si invita a rivolgersi all’Anagrafe del Comune di Faenza (anagrafe@comune.faenza.ra.it).

Ultimo aggiornamento

14 Marzo 2024, 15:24