Legazione di Romagna
Legazione di Romagna (1534-1796)
Altre denominazioni: Legato di Romagna
voll. 171
INVENTARIO N. 67
A cura di Giuseppe Rabotti
La Legazione di Romagna, istituita nel 1540 da papa Paolo III, governava sul territorio che si estendeva da Imola, lungo la via Emilia, sino a comprendere gli attuali territori della provincia di Forlì e dell’attuale provincia di Ravenna, con esclusione, per la prima, delle vallate del Montone (da Terra del Sole in giù), del Bidente (da Santa Sofia in giù) e del Savio (da Sorbano in giù) appartenenti allo Stato toscano – la cosiddetta Romagna toscana – 12e, per la seconda, dei circondari di Bagnacavallo, Lugo e Massalombarda – la cosiddetta Romagna estense – facenti parte dello Stato estense e quindi, dopo il 1598, della Legazione di Ferrara. Per diversi decenni a capo della “provincia Romandiolae et exarcatus Ravennae” ci fu un vice-legato detto anche presidente, per lo più un ecclesiastico, dipendente dal cardinale legato di Bologna. A cavallo tra i secc. XVI e XVII venne stabilmente insediandosi in Ravenna un cardinale legato, incaricato del governo della provincia, dipendente direttamente da Roma e con poteri vastissimi. La storia della Legazione terminò nel 1797 con l’annessione del territorio alla Repubblica Cisalpina.
Atti della Legazione di Romagna sono conservati nella Collezione Spreti (1658-1675; 1710-1796). Nella Biblioteca Comunale di Faenza, fondo Zauli Naldi, sono conservati 5 voll. di lettere da Roma del card. Corsi, Legato di Romagna, a mons. Salviati, vice legato in Ravenna, suo nipote. Anno 1691 (segnati 40-44).
La documentazione è stata acquisita nel 1941. L’archivio conserva affari di governo riguardanti le comunità e piante topografiche. L’inventario è stato tratto dall’allora direttore dell’Archivio di Stato di Ravenna, Giuseppe Rabotti (1968-1974) dall’Inventario di Tarlazzi del 1866 (Biblioteca comunale Classense di Ravenna), pp. 226-253.
Ultimo aggiornamento
22 Marzo 2024, 13:32