Atti del Governo di Casola Valsenio

Governo di Casola Valsenio (1805-1869)

Il fondo raccoglie la documentazione prodotta dalla principale istituzione giudiziaria locale del territorio di Casola Valsenio, il Governo di Casola Valsenio, all’interno della compagine amministrativa della Legazione apostolica di Ravenna nel XIX secolo e delle istituzioni straordinarie create a cavallo dell’annessione del territorio al Regno di Sardegna fino al 1860.
L’istituzione dei Governi fu l’esito delle riforme amministrative di Pio VII seguite alla riannessione delle cosiddette “Province di seconda recupera” allo Stato pontificio dopo la Restaurazione.
Il Governo, retto da un Governatore di nomina sovrana, era la figura apicale nell’amministrazione giudiziaria dei territori comunali in cui era residente ed esercitava la giustizia sia in ambito civile che in quello criminale (penale). Oltre alle funzioni propriamente giudiziarie, i governatori svolgevano anche attività di vigilanza amministrativa su molti aspetti della vita istituzionale ed economica del loro territorio.
Secondo il Riparto dei governi e delle comunita dello Stato pontificio del 1817 il Governo di Casola Valsenio era annesso al Distretto di Imola insieme ai governi di Imola e Castelbolognese. Oltre all’area urbana di Castelbolognese, la sua giurisdizione insisteva sulle comunità di Castel del Rio, Fontanelice e Tossignano, oggi in provincia di Bologna, e le località di Baffadi, Budrio, Mongardino, Monte Mauro, Pagnano, Pozzo Elozano, Sant’Andrea, Stifonti, Valdifusa e Vedretto, Prugno, Rio Valle, Sant’Apollinare, San Lorenzo, San Ruffillo e Posseggio, Sommorio, Trario e Valmaggiore, Valsenio.
Con l’annessione della Provincia di Ravenna nel Regno di Sardegna nel 1859 i Governi vennero trasformati in Regie giudicature di mandamento, e in seguito trasformate in Preture, con l’entrata in vigore della riforma del sistema giudiziario del Regno d’Italia nel 1865.

Il fondo del Governo di Casola Valsenio è stato conservato presso la Biblioteca Manfrediana di Faenza ed è pervenuto alla Sezione di Archivio di Stato nel 1970, anno in cui l’Istituto è stato aperto al pubblico.

Il fondo è strutturato in 6 serie principali:

  • Atti civili (1815-1859 )
  • Atti criminali (1815-1859 con documenti dal 1814 e fino al 1860)
  • Carteggio criminale e di polizia (1815-1859 con documenti dal 1805 e fino al 1869)
  • Registri atti civili (1816-1859 con documenti fino al 1860)
  • Registri atti criminali (1816-1859 con documenti fino al 1860)
  • Stampe (1815-1859 con documenti dal 1806 fino al 1860)

a cui si aggiunge la documentazione relativa a:

  • Castel del Rio (1816-1825)
  • Fontanelice (1829-1831)
  • Tossignano (1829-1831 con documenti del Vice Governatore di Tossignano aa. 1818-1824)

Giurisdizione criminale

In ambito criminale il Governo giudicava cause per reati punibili con meno di un anno di opera. Le sentenze criminali non erano appellabili.
I reati più gravi erano giudicati dal Tribunale criminale, poi Tribunale civile e criminale di prima istanza di Ravenna, la cui documentazione è conservata presso l’Archivio di Stato di Ravenna.

Giurisdizione civile

In ambito civile il Governo giudicava le cause minori (che non superavano il valore di cento scudi), le cause di “sommariissimo possessorio (possesso momentaneo di beni), le cause di alimenti dovuti, di danni dati, di mercedi (salari) dovute ai giornalieri, le controversie per le contrattazioni in tempo di fiera e di mercato”; inoltre aveva funzioni di controllo amministrativo su appalti e lavori pubblici del distretto.
Le cause erano portate in appello davanti al Tribunale civile di prima istanza, poi Tribunale civile e criminale di Ravenna, la cui documentazione è conservata presso l’Archivio di Stato di Ravenna.

L’inventario disponibile presso la Sezione di Faenza è a cura di Bolognesi Mario, Calvino Carbone Antonia, Pasqui Maria Consiglia ed è datato dicembre 1977.

Introduzione a cura di Antonia Alpi e Dario Taraborrelli


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Ultimo aggiornamento

19 Marzo 2024, 17:13