Regesti Bernicoli

Le cosiddette Schede Bernicoli sono più di dodicimila regesti delle carte ravennati redatti da Silvio Bernicoli nel corso dei primi vent’anni del Novecento. All’interno della raccolta sono presenti anche, in misura piuttosto limitata, alcune schede manoscritte redatte da Giuseppe Rabotti, già direttore dell’Archivio di Stato dal 1968 al 1974.
Lo strumento principe per la loro consultazione è il Tesoretto, un indice delle schede elaborato dallo stesso Bernicoli, ora edito e riordinato da Umberto Zaccarini per conto della Società di Studi Ravennati nel 1999, che, oltre ad essere disponibile nella Sala di Studio dell’Archivio di Stato e dell’Archivio Storico Comunale, è liberamente disponibile in rete (PDF). All’interno del Tesoretto il rinvio è costituito da una data che corrisponde a quella della relativa scheda.
Attualmente i manoscritti originali, della dimensione di circa 22 per 15 centimetri, sono conservati presso l’Archivio di Stato di Ravenna in una cassettiera metallica che contiene anche i regesti manoscritti di Andrea Zoli delle pergamene di Santa Maria in Porto, che saranno oggetto di un analogo progetto di digitalizzazione.
Silvio Bernicoli (1857-1936) entrò a lavorare come vice bibliotecario presso la Biblioteca Classense nel 1877 a vent’anni, e nel 1900 divenne conservatore dell’Archivio Storico Comunale. Redasse numerosissimi inventari, spogli e regesti della documentazione storica ravennate, restando ancora oggi uno dei più noti eruditi mai vissuti in città. Le sue carte sono conservate presso la Biblioteca Classense. Per la biografia di Bernicoli e la sua bibliografia si può consultare l’articolo di Augusto Torre (in Studi Romagnoli, anno 1952, vol. 18, pp. 235-242).
Nella maschera di ricerca vengono elencati tutti i file PDF con i quali sono state suddivise le schede. Tramite il visualizzatore è possibile scaricare e stampare il documento. Per la consultazione è stato sviluppato un apposito plugin che viene rilasciato nella pagina GitHub dell’Istituto (si veda la pagina software riutilizzabile). La digitalizzazione è a cura di Maria Desantis, Fabio Di Donna, Fabio Lelli e Marco Mascia.
Le segnature fanno riferimento ai fondi raccolti nell’Archivio di Stato di Ravenna e nell’Archivio Storico Comunale, che fino al 1956 erano conservati presso la medesima sede. Qualora esse, di norma in alto a destra nella scheda, riportino Ducali Venete, Archivio Comunale Antico, Codice Polentano, Deposito Testi, Deposito Lovatelli, o Cancelleria, per la consultazione occorre rivolgersi all’Archivio Storico Comunale di Ravenna, presso l’Istituzione Biblioteca Classense.
Ultimo aggiornamento
31 Marzo 2025, 10:21